I nostri consigli letterari di Giugno
Ogni giorno è un buon giorno per iniziare un nuovo libro. Ogni mese presenteremo i nostri consigli letterari.
Ecco le nostre proposte di Giugno:
“- Voy a México- dice alguien que está en México. Todo mundo entiende que se dirige a la capital, que en su voracidad aspira a confundirse con el país entero. Extrañamente, ese lugar existe.”

El vértigo horizontal, Una ciudad llamada México, Juan Villoro, 2018, Spanish Pubs Llc
“El vértigo horizontal, Una ciudad llamada México” es un omaggio personale del cronista della Chilangópolis Juan Villoro, alla sua città, Città del Messico, in modo personale e autobiografico, come un atto d’amore e irritazione al tempo stesso. Tuttavia, non si attua una “mitologizzazione” del passato: CDMX si è così tanto modificata che il solo fatto di descriverla appare come una critica al presente. La raccolta urbana, in cui Villoro raccoglie 20 anni di esperienza in 44 crónicas, è una risposta per iscritto alle paure, le illusioni e i capricci della sua città.
Costruita como una cartografia della Metro di CDMX, l’opera si organizza in varie linee metropolitane e il lettore, come un passeggero nella metro, sceglie liberamente il suo itinerario e le sue fermate. Se vuoi prendere un caffè con i personaggi emblematici di CDMX, segui la linea 2 della Metro, mentre se vuoi visitare i luoghi più iconici di Città del Messico, prendi la linea 5 del Metro. Ogni stazione è un’avventura, uno zapping della memoria.
CDMX è “una ciudad que se vive de millones de modos diferentes”. Si presenta una città intima e famigliare, ma al tempo stesso sconosciuta, lontana, dove tutti siamo persi ed esploratori, anche gli stessi chilangos. Tale disorientamento, in un orizzonte così illimitato, provoca un «vértigo horizontal», una vertigine orizzontale.
Sei curios*? (versione spagnola) https://www.amazon.it/El-Vertigo-Horizontal/dp/6078486799
“Non guarderai di nuovo l’orologio, quell’oggetto inservibile che misura falsamente un tempo concesso alla vanità umana (…). Una vita, un secolo, cinquant’anni: non ti sarà più possibile immaginare quelle misure bugiarde, non ti sarà più possibile prendere in mano quella polvere senza corpo”

Aura, Carlos Fuentes, 2011, Il Saggiatore
“Aura” è un romanzo fantastico d’inspirazione gotica, una dei capolavori dello scrittore e saggista messicano Carlos Fuentes (1928-2012). Si ricostruiscono vari frammenti della vita politica messicana del XIX secolo, intrecciati con una dimensione esistenziale del tempo, tema chiave della letteratura di Fuentes.
Tutto accade a Città del Messico, nel 1961. Il giovane storico Felipe Montero viene assunto dalla vedova del Generale Llorente, Doña Consuelo, per ordinare e terminare di redigere le memorie del defunto marito, con l’unica condizione di dover vivere con lei e sua nipote Aura. Felipe si innamora della belleza di Aura, presenza misteriosa, il cui nome è pieno di simbolismo. Aura è un vento piacevole, un’atmosfera irreale, un uccello rapace.
Una constante oscurità accompagna tutto il romanzo: le due donne vivono in questa casa, un luogo misterioso immerso nelle tenebre per evitare di ricordare il Generale. Questa oscurità è persino esistenziale. Aura è l’esemplificazione della ossessione del tempo, di un giovane storico che capisce sempre più non potersi liberare dell’anziana signora. Felipe si renderà conto che ha assunto anche lui la personalità del generale come Aura si è trasformato in Donna Consuelo in gioventù. “Aura” è un incontro di età e linee temporali in un gioco di specchi: Felipe è il giovane Generale e Aura la giovane Consuelo.
Sei curios*? (versione italiana) https://www.amazon.it/Aura-Carlos-Fuentes/dp/8856502631/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=aura+carlos+fuentes&qid=1622367209&s=books&sr=1-1
(versione spagnola) https://www.amazon.it/Aura-Carlos-Fuentes/dp/8494674498/ref=sr_1_2?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=aura+carlos+fuentes&qid=1622368151&s=books&sr=1-2
“_ Io non sono la donna pantera….E’ vero non sei la donna pantera…E’ molto triste essere una donna pantera, nessuno può baciarla. Né niente…Tu sei la donna ragno, che acchiappa gli uomini nella sua tela.”

Il bacio della donna ragno, Manuel Puig, 2009, Feltrinelli,
“Il bacio della donna ragno” (1976) è uno dei romanzi più discussi e interessanti dello scrittore e sceneggiatore argentino Manuel Puig, scritto durante il suo esilio a Città del Messico per le sue ostilità con il peronismo. È una storia d’amore dal tono drammatico, in cui si fonde passione per il melodramma, critica della repressione sessuale e denuncia dei metodi argenti contro le forze terroristiche.
In un carcere, il giovane rivoluzionario Valentin viene messo, dal direttore del carcere, insieme con Molina, incarcerato per il suo orientamento sessuale, affinché Molina potesse notizie utili dal rivoluzionario sui suoi compagni militanti. Inizialmente il loro rapporto è molto conflittuale, ma poi inizia a migliorare quando il giovane viene spesso consolato da Molina, dopo le torture e vessazioni subite. Pian piano tra i due nasce una storia di amore.
Nonostante il finale tragico, Molina morirà da eroe della storia: era riuscito nell’impresa di far cambiare idea al giovane sulla sua condizione di omosessuale. Per i temi politici e sessuali trattati, la storia editoriale, e le successive traduzioni del romanzo, furono molto controverse.
Sei curios*? (versione italiana) https://www.amazon.it/bacio-della-donna-ragno/dp/8869980758/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=bacio+della+donna+ragno&qid=1622368198&s=books&sr=1-1