Buona giornata dell’Amazzonia

“La natura non fa nulla di inutile”

Aristotele.

In Brasile si è scelto il 5 settembre come Giornata da dedicare all’Amazzonia.

Andiamo a scoprire qualcosa in più su quanto il contesto naturale amazzonico brasiliano sia così particolare ed importante nella storia del Paese.

Per iniziare, qualche dato.

A quanti di voi, da bambini, hanno insegnato che l’Amazzonia è il polmone del mondo? Una immensa distesa verde situata nell’America Latina. Quanto ne sappiamo, però, in termini numerici più o meno precisi?

In primo luogo, bisogna dire che l’Amazzonia si estende per 6,9 milioni di chilometri quadrati e ospita 33 milioni di abitanti. Gli Stati che tocca sono ben nove: Brasile, Colombia, Venezuela, Guyana, Guyana francese, Suriname, Bolivia, Perù, Ecuador. Tuttavia, la maggior parte della foresta si trova in Brasile (60% circa).

Secondo il sito brasilescola.uol.com.br, la sua estensione brasiliana raggiunge i 4.196.943 chilometri quadrati distribuendosi tra i seguenti stati: Acre, Amapá, Amazonas, Pará, Roraima, Rondônia, Mato Grosso, Maranhão e Tocantins.

L’Amazzonia ospita il celeberrimo Rio delle Amazzoni, che nasce in Perù e attraversa la Colombia fino ad arrivare in Brasile. Assieme al Nilo, è considerato il fiume più lungo del mondo.

Quante piante e alberi popolano il polmone verde del mondo?

Secondo il sito everyeye.it, in Amazzonia è possibile trovare circa 390 miliardi di alberi e 16.000 diverse specie di arbusti. Oggi, in questo articolo, parleremo delle specie più bizzarre e rare.

Iniziamo con la Coccoloba Gigantifolia. Come si può intuire dal nome, questa pianta cattura l’attenzione per le sue foglie gigantesche, che possono raggiungere i 2,5 metri di grandezza. Il tronco è molto fino e può crescere fino a raggiungere 15 metri. La Coccoloba Gigantifolia è stata scoperta recentemente, circa quattro decadi fa. 

Passiamo ora al Philodendron Princesa Rosa. È una pianta molto rara ed è per questo ricercata dai collezionisti. La sua caratteristica, come si può evincere dal nome, è la sua particolarità cromatica: le sue foglie sono rosa e nere (o verde scuro). Le parti rosate non possiedono clorofilla, per questo le parti scure compensano questa mancanza. 

Infine, non possiamo non nominare la Vitória Régia. Appartiene alla famiglia delle Nymphaeceae ed è una delle specie acquatiche più grandi del mondo. Le sue foglie, che hanno la capacità di supportare fino a 30 kg, sono circolari e il loro diametro può raggiungere 2,5 metri. Non solo, la Vitória Régia è famosa anche per i suoi bianchi fiori che, con il tempo, assumono un colore rosato. 

Chi lo desidera, può scoprire altre intriganti specie di piante amazzoniche guardando questo video:  Clicca qui .

Passiamo ora alla fauna: quante specie di animali vivono nella foresta amazzonica?

Le cifre sono a dir poco sorprendenti. Secondo il sito finestrainformativa.com, in Amazzonia vivono 1.294 specie di uccelli, 380 di rettili, 427 di anfibi, 419 di mammiferi, 3.000 di pesci e 3.000.000 di insetti e invertebrati. Oggi, in particolare, ci dedicheremo a due specie: il giaguaro e l’ara blu.

Il giaguaro è il felino più grande delle Americhe e il peso di questi esemplari può variare dai 56 ai 92 chili, anche se sono stati registrati dei casi di esemplari maschi di 158 chili. Il giaguaro può ruggire, facendosi sentire a chilometri di distanza. È un animale che ama la solitudine e può raggiungere i 23 anni di età (in cattività). Il sito wwf.org.br informa i lettori che il giaguaro è ad oggi considerato “vulnerabile”, ma al momento non corre il rischio di estinzione.

Lasciamo qui il link di un video molto interessante, per chi volesse scoprire ulteriori dettagli circa questo maestoso esemplare: Clicca qui .

Passiamo ora al famosissimo volatile chiamato ara blu.

Gli appassionati della Walt Disney molto probabilmente ricorderanno la copertina del film Rio (2011). Ebbene, l’uccello che appare è proprio l’ara blu. Questa specie inizia a formare una famiglia ai sette anni di età: in media un femmina produce due cuccioli ma solo il più forte sopravvive. Durante questa fase, ossia quando la femmina si occupa di proteggere le uova, il maschio ha il compito di procurare cibo. Le coppie di questa specie sono fedeli tra di loro e si occupano dei loro cuccioli. Al contrario del giaguaro, all’ara blu piace la compagnia: ama volare in coppia o in gruppo. Purtroppo, l’ara blu corre il rischio di estinzione.

Accedendo a questo link è possibile scoprire più curiosità su questa caratteristica specie amazzonica: Clicca qui .

Ci siamo finora occupati di flora e di fauna. Ma…chi sono gli abitanti dell’Amazzonia?

I popoli amazzonici si dividono in circa 400 tribù: ognuna di queste ha la sua lingua, cultura e territorio. La maggior parte vive nei pressi di fonti di acqua, come i fiumi. Le loro principali attività sono la caccia e la pesca. Alcune tribù, per cacciare, usano i fucili, altre invece archi e frecce.

Sebbene molte tribù abbiano contatti col mondo esterno, ne esistono alcune che tribù totalmente isolate, non hanno cioè mai avuto rapporti con gruppi umani vicini a loro.

Amondawa: una comunità dell’Amazzonia che non conosce la parola “tempo”

Parlando di abitanti dell’Amazzonia, appare interessante fare cenno all’Amondawa, una popolazione che vive in Rondônia, regione nord del Brasile. Anche loro vivono di caccia e pesca e la loro giornata è scandita dal sole e dalla luna: non hanno bisogno di orologi o agende. Il loro concetto di “tempo”, infatti, è equipollente al concetto di “sole”. Nel loro vocabolario non vi sono termini che facciano riferimento ai mesi o alle stagioni. Inoltre, gli Amondawa non festeggiano i compleanni: i passaggi da un momento all’altro della vita corrispondono ai cambiamenti di stato sociale all’interno della comunità.

Quello degli Amondawa è un caso molto studiato da specialisti e accademci, per questo motivo è possibile trovare una grande letteratura in varie lingue. Per chi fosse interessato ad approfondire la vicenda, lasciamo qui tre link di articoli in italiano, portoghese e spagnolo:

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di Beatrice Venettilli

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