L’articolo di oggi ci porta ad un incrocio di storia, geografia e lingue che trova la sua espressione nel Talian.
Ma cos’è il Talian?
Prima di rispondere a questa domanda, partiamo da alcune premesse storiche, ovvero l’immigrazione di fine ‘800 dall’Italia verso il Brasile.
La fame, la carestia e la crisi che colpiscono il nostro bel paese a fine del XIX secolo, porteranno gli italiani verso il Brasile per “fare l’America”, vale a dire per poter condurre una vita migliore. Tra gli immigrati italiani, un’alta percentuale di essi è da ricondurre specialmente alla popolazione veneta che porterà con sé anche il proprio dialetto. Ed è questo il cuore del nostro argomento!
Origini, fonetica e morfologia
Il Talian è una lingua parlata in Brasile da circa 500.000 persone in 133 città, specialmente negli stati del Rio Grande do Sul e di Santa Catarina. Riconosciuto come lingua co-ufficiale, è stato dichiarato patrimonio linguistico e culturale rispettivamente nel 2009 e nel 2014.
In linguistica, il Talian è definito come una koiné, ovvero il risultato dell’unione di più dialetti, in questo caso italiani, sui quali il dialetto veneto ha avuto il predominio (si dice infatti che un lombardo sapesse parlare veneto ma non viceversa), andando a costituire una vera e propria lingua, simbolo dell’identità degli emigrati italiani in Brasile.
Sebbene si tratti di un idioma a base veneta (più precisamente dialetto vicentino, padovano, trevigiano e feltrino-bellunese) con influssi di altri dialetti italiani (come ad esempio il lombardo) e del portoghese, non è considerata una lingua creola (link articolo creolo e pidgin) perché il lessico e la grammatica appartengono fondamentalmente al dialetto veneto.
Considerando la relazione tra Talian e portoghese brasiliano, l’influenza di quest’ultimo si è esercitata principalmente sul lessico, più che sulla fonetica. Questo riguarda, in particolare, l‘introduzione di vocaboli portoghesi per indicare entità non presenti nel contesto d’origine o inesistenti al momento dell’emigrazione.
Quanto alla fonetica, i vocaboli introdotti dal portoghese al Talian vengono costantemente adattati alle caratteristiche fono-morfologiche del veneto. A proposito dell’introduzione dei vocaboli portoghesi, nel momento in cui è stata codificata la grammatica del Talian, non è mancata la proposta di eliminare questi “brasilianismi” per restituire alla lingua quello che sarebbe stato il suo carattere originario di purezza veneta.
Ma perchè proprio il termine “Talian”?
Il termine Talian è stato assegnato successivamente dato che inizialmente la lingua era chiamata Veneto riosulgrandense. La parola Talian, quindi, nasce dall’esigenza di stabilire una connessione con la madrepatria, sebbene il Talian non sia un dialetto dell’italiano ma una variante del dialetto veneto.
La diffusione da sud a nord e la censura
Le zone in cui arrivarono gli emigrati italiani si collocano prevalentemente a sud. Tuttavia, nel corso del XX secolo il Talian arrivò anche ad altre zone del Brasile. La storia dei flussi migratori italiani in Brasile racconta che tra il 1920 e il 1970 gli italiani che si erano insediati a sud del paese, migrano in parte anche verso le foreste del nord-est, attraversando il Paranà, il Paraguay, il Mato Grosso, fino in Amazzonia.
Negli anni della seconda guerra mondiale, però, il Talian venne proibito perché le autorità brasiliane dell’epoca lo consideravano una lingua di ignoranti e di coloni. Come accadde per il Riograndenser Hunsrückisch (hunsriqueano riograndense), il principale idioma tedesco parlato da brasiliani del sud di origine tedesca, il Talian fu sottoposto a misure persecutorie negli anni quaranta. A quel tempo, l’allora presidente Getúlio Vargas cominciò una campagna nazionalistica per provare a costringere i locutori non portoghesi del Brasile a “integrarsi meglio”.
Parlare una lingua diversa dal portoghese in pubblico o persino nella propria casa era considerato antipatriottico e meritevole di severe punizioni.
Ma il “Talian” sopravvisse perchè in famiglia si era continuato a parlarlo, trasmettendosi così di generazione in generazione.
Ora: immaginate di essere veneti, di stare facendo un viaggio in Brasile e di imbattervi in qualcuno che conosce il Talian!
Lasciamo qui un link dove potete ascoltarlo: molto probabilmente, chi tra voi è veneto, sarà generalmente in grado di capire nonostante alcune differenze terminologiche.
Talian – La nostra vera lengua madre – YouTube
di Irene della Siega