Pluralismo linguistico in Spagna: il galiziano

La lingua ufficiale della Spagna è lo spagnolo, ma alcune comunità autonome hanno delle lingue proprie, come il basco, il catalano e il galiziano. Di quest’ultimo ci interesseremo in questo articolo.

Per iniziare…in occasione del 17 maggio Día das Letras Galegas, parliamo proprio dal gallego, in italiano galiziano.

Il galiziano è la lingua parlata in Galizia, comunità autonoma situata nel nord ovest della penisola iberica. Il galiziano nacque intorno al IX secolo d.C. come risultato dell’evoluzione del latino nella Gallaecia romana su una base di lingue celtiche e paraceltiche; più tardi le lingue dei diversi popoli che si stabilirono nel territorio (Visigoti e, in misura minore, arabi) lo influenzarono. Sebbene infatti la stragrande maggioranza delle parole che compongono il galiziano moderno trovino origine nel latino, esistono parole celtiche (per esempio agruño, susina) e arabeggianti (come alcachofa, carciofo o algodón, cotone).

Un po’ di storia

I Romani arrivarono in Galizia nel II secolo a.C., portando con loro un grande bagaglio linguistico rappresentato dal latino. Questa lingua, col tempo, diventò parte integrante della vita delle popolazioni locali, che la adottarono. È dunque molto difficile, se non impossibile, definire una data per l’inizio della formazione del gallego: essa avvenne infatti in modo impercettibile e graduale.

Tuttavia, come ci ricorda il sito readitaliano.com, grazie ad alcune testimonianze scritte è possibile affermare che dall’ ottavo secolo la lingua della chiesa e dell’amministrazione era ben diverse dal latino classico.

Nel XII secolo si hanno i primi scritti in una lingua che sembra essere la più vicina e simile al galiziano di oggi anche se il latino continuò ad essere usato per l’ambito amministrativo, religioso e culturale. Il galiziano, dunque, predominava nell’oralità, non nello scritto.

Chi fu il primo autore in lingua galiziana?

Ad oggi, si può affermare con certezza che il primo poeta in lingua gallega è stato João Soares de Paiva, nato nel 1141. Trovatore portoghese, era proprietario di terreni sia nel nord del Portogallo che nelle zone vicino a Aragona e Pamplona. I suoi territori vennero invasi da Sancho VII di Navarra e, per questa ragione, egli scrisse in galiziano-portoghese una cantiga d’escarnho, ossia canzone satirica, intitolata Ora faz ost’o senhor de Navarra, il cui bersaglio era proprio il re di Navarra.Purtroppo non è possibile datare con esattezza questa cantiga. Tuttavia, si crede che sia stata composta durante i primi anni del 1200.

Qual è stata l’epoca in cui la lingua galiziana ha raggiunto il suo splendore?

Sicuramente il Medioevo. In questo periodo storico il galiziano divenne la lingua della lirica. Sebbene fosse usato principalmente nella penisola iberica, il gallego divenne presto conosciuto e usato da molti poeti stranieri.

Famosi sono le Cantigas de Santa María, composizioni di carattere religioso redatte nella corte del re Alfonso X di Castiglia. Da questo si può capire l’importanza che col passare del tempo aveva assunto la lingua galiziana alla fine del 1200.

Al contrario, la prosa non ebbe molto successo: troppo scarsa e tardiva per riscuotere successo.

Il declino e la rinascita

Alla fine del Medioevo corrispose un declino della lingua galiziana: per svariati secoli il galego era praticamente assente nei testi e la sua diffusione principalmente orale fece sì che il galiziano assumesse lo status di dialetto.

Questa lingua ebbe però modo di ritrovare uno spazio nell’ambito della letteratura e della linguistica.

Nel 1800 nacque il Rexurdimento, un movimento culturale, politico e storico che portò gli abitanti della Galizia a difenderla dall’invasione francese del 1809. Inutile dire che la protagonista del Rexurdimento fu Rosalía de Castro, scrittrice nata a Santiago de Compostela.

Qui alcuni suoi titoli: Cantares gallegos (1863), Follas novas (1880), Ruinas (1866). Fecero parte di questo movimento anche Eduardo Pondal e Manuel Curros Enríquez.

Il galiziano al giorno d’oggi

Il galiziano è oggi parlato da circa tre milioni di persone, assieme allo spagnolo. È stata anche istituita la giornata della lingua galega, Día das Letras Galegas, il 17 maggio. Molte associazioni come la Real Academia Galega e l’AGAL si occupano di conservare e diffondere e insegnare la lingua parlata dai galiziani.

Castigliano e galiziano a confronto

Per farsi un’idea circa la differenza tra il castigliano e il galiziano, proponiamo qui due frammenti del romanzo di Álvaro Cunqueiro Merlín e familia in entrambe le lingue. Qui, il protagonista Felipe parla in prima persona del signor Merlino.

Versione galiziana: “O señor Merlín, asegún se sabe polas historias, era fillo de solteira e de nació allea, e veu herdado pra Miranda por unha tía segunda por parte de nai; pro facía disto tanto tempo que ninguén se lembraba do feito”. (Capitolo: A casa de Merlín)

Versione castigliana: “Él señor Merlín, según se sabe por las historias, era hijo de soltera y de ajena nación, y vino heredado para Miranda por una tía segunda por parte de madre; pero hacía de esto tanto tiempo que nadie recordaba bien el suceso”. (Capitolo: La casa de Merlín)

Galiziano e portoghese: quali le somiglianze?

Per la prossimità geografica e storica tra Galizia e Portogallo, è possibile notare come nella grammatica e nel lessico del galiziano e del portoghese vi siano delle somiglianze. Per chi volesse approfondire, consigliamo questo video:

di Beatrice Venettili

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