Per la rubrica di approfondimento linguistico, in collaborazione con Pillole di linguistica ci dedicheremo ad approfondire in chiave linguistica alcuni concetti chiave dello studio della linguistica, a cura di Jusy di Pillole di linguistica, a cui seguirà un approfondimento del tema nel mondo lusofono e ispanofono curato da Lusofilia.
Oggi parliamo di un concetto fondamentale della linguistica per comprendere a pieno la complessa situazione linguistica del portoghese, ovvero quello di diasistema. Sai cos’è?

Portoghese europeo…portoghese brasiliano…varianti…lingua di riferimento…tutto questo può essere sintetizzato all’interno della parola diasistema. Ma cerchiamo di capire cos’è un diasistema in termini linguistici.
In linguistica, un diasistema è un insieme di varietà linguistiche vicine che condividono molte strutture comuni, tanto da poterle descrivere in un grande sistema collettivo di corrispondenze, ovvero un insieme di varianti linguistiche che hanno la maggior parte degli elementi costitutivi in comune.
Un diasistema, quindi, si compone di lingue mutualmente comprensibili, tanto da poter essere considerate come un unico sistema linguistico nettamente distinto dagli altri. Unico è qui la parola chiave. Sebbene si parli di varianti, sono sistemi linguistiche che presentano delle differenze e specificità particolari, ma che si rifanno comunque ad una sola lingua comune di riferimento.

Una varietà linguistica è definita come un insieme coerente di forme. Infatti, ogni lingua ha al suo interno delle differenziazioni e le varietà di lingua rappresentano le diverse attualizzazioni in cui si manifesta concretamente la lingua. L’espressione varietà designa quindi le forme in cui si realizzano le lingue e le varie forme sono invece chiamate varianti.
All’interno di un diasistema, le differenze interne tra le varietà possono attenuarsi nel tempo (per esempio sotto l’effetto di un’unificazione letteraria, culturale o politica) o al contrario accentuarsi, per esempio a causa di un isolamento storico o politico, o perché alcune varietà ricevono un’elaborazione separata (si parla di lingua per elaborazione quando una lingua ha un’ortografia e una grammatica standard, un vocabolario ampio e ben definito).

Un esempio di diasistema storico, composto da più lingue per elaborazione è quello della lingua portoghese.
Quando si inizia a studiare la lingua portoghese ci si trova subito di fronte ad una scelta importante da fare...quale variante studiare? Il portoghese europeo e il portoghese brasiliano?
Per prendere questa scelta, sarai pieno di dubbi e domande. Quale differenza c’è? Sono così diverse? Studiando una variante capisco l’altra? Ma cosa cambia realmente?
Tutto queste domande sono legate al fatto che il portoghese è definito linguisticamente come un diasistema.
Andiamo con ordine e cerchiamo di schiarire ogni dubbio.
Il portoghese è una lingua ricca, complessa e articolata…tuttavia è una sola lingua, al cui interno troviamo delle varianti. Un po’ come la danza…è una sola, ma al suo interno troviamo delle discipline che presentano delle differenze rispetto alle altre.

Questo significa che il brasiliano come lingua non esiste, bensì parliamo di portoghese brasiliano (PB), ovvero la variante del Brasile della lingua portoghese. Lo stesso accade per il portoghese europeo (PE), ovvero il portoghese del Portogallo e il portoghese africano (PA), ovvero la variante del portoghese parlano dei territori lusofoni in Africa.
Ma che differenze presentano le varianti del portoghese all’interno di un unico diasistema lingusitico?
Le differenze sono principalmente a livello di pronuncia, motivo per il quale è molto semplice leggere un testo in portoghese per un parlante madrelingua di lingue romanze, ma è molto più complesso leggerlo. Le due varianti principali del portoghese presentano differenze di pronuncia significative.
(N.B. Se vorrai iniziare un corso di portoghese con Lusofilia, devi sapere che si lavorerà sempre sulla comprensione orale delle due varianti, sebbene se ne scelga una riferimento per lo studio, ma, ad ogni modo, finito il corso si riuscirà a capire facilmente sia un brasiliano che un portoghese parlare)
Alla differenza di articolazione sonora, si aggiungono differenze grammaticali, lessicali e di organizzazione dei pronomi personali (il famoso vpcê e a gente del portoghese brasiliano).

L’argomento è molto complesso da spiegare in poche righe. Quello su cui dobbiamo riflettere è che, nonostante ci siano delle differenze importanti tra le diverse varianti, il portoghese si considera (e si autoconsidera anche al suo interno), un modo sfaccettato unito da una lingua comune ed unica, che nelle diverse parti del mondo ha assunto caratteristiche proprie.
di Jusy de Simone (per la parte di approfondimento linguistico)
di Veronica Pietronzini (per la parte di approfondimento sul portoghese come diasistema)